#9 - Occhi di gatto
di Mickey
1.
Felicia Hardy apre la porta d'ingresso del suo attico, a malapena succinta in
una vestaglia di raso. L'ospite trattiene sorpresa e diletto per quella vista. - Ciao... accomodati pure - lo invita ad entrare con un gesto della mano che rischia di mostrare cose proibite. - Sicura di non averci ripensato? - chiede conferma il moro Kaine, con una grossa valigia in una mano. Non fa alcuna fatica a tenerla. - Se i termini dell'accordo sono chiari... certo. - Fammi ricapitolare - dice il clone, con un ghigno beffardo sul volto - in cambio di vitto e alloggio, collaborerò con te nelle indagini e nelle missioni della tua agenzia, terrò la casa pulita e in ordine - si guarda intorno spaurito, non la ricordava così grande - farò la spesa, andrò a pagare le bollette... insomma, sarò il tuo schiavetto personale. - Esatto, ma... dimentichi qualcosa. - Giusto: dimenticavo di dimenticarmi quello che è successo tra noi, perché "è stato solo uno sbaglio" - cita testualmente da una precedente conversazione, con sarcasmo. - Ottimo. Adesso puoi davvero accomodarti. Mentre Kaine sistema le sue cose nella sua nuova, improvvisata camera, Felicia lo osserva, appoggiata allo stipite della porta. - Spero ti piaccia, ho fatto del mio meglio... - Non preoccuparti, va benissimo... del resto, qualsiasi cosa è meglio di una cella. Con tutta la gratitudine e l'affetto che nutro nei confronti della prof. Kafka, non potevo stare più in quel manicomio. E' stato un sollievo per tutti, anche perché dopo la rivolta di qualche giorno fa ha il fiato sul collo da parte degli ispettori governativi. - Capisco. Ha pensato lei a procurarti documenti falsi o devo pensarci io? - Tutto a posto... le sue conoscenze sono servite, del resto riabilita così tanti criminali... ecco, guarda - si sfila il portafoglio di tasca e glielo lancia. Felicia lo apre, constata che contiene solo una banconota da un dollaro, oltre a una carta d'identità. - Abel Fitzpatrick?! - sghignazza divertita - Uno ha la possibilità di cambiare nome e... - Penseresti mai che è falso? - si ferma, guardandola negli occhi. - Assolutamente no! - Allora serve allo scopo - riprende a riporre vestiti nei cassetti - Se ti interessa, Fitzpatrick è il cognome da nubile della madre di Peter e di una donna a me cara, nel bene e nel male... e Abel... be', è il fratello buono che fa da contraltare al cattivo, Caino. - Quindi è per questo che ti facevi chiamare così? - Sì, ma anche perché fa rima con "dolore" [1]. ... qualcosa che mi ha accompagnato per cinque anni... - i suoi movimenti si rallentano. - Se vuoi che ti faccia anche da psicoterapeuta dovrai lucidarmi l'argenteria... - Ok, ok, la pianto... per cambiare argomento: ci sono state conseguenze per quello che non abbiamo fatto l'altro giorno? - Non preoccuparti, ho fatto il test... e in ogni caso, finché lo vorrò, nessuno potrà... incastrarmi. - Che vuoi dire? - I miei poteri iettatori, no? Se li focalizzo sul... seme... e faccio crollare a zero le probabilità di essere ingravidata... - Wow, questo sì che è un uso furbo ed inedito di un superpotere! - Grazie... Abel. - Grazie a te per avermi chiamato così - le sorride. - Sai, a volte mi sembri la versione mafiosa di Peter... - Ah, tante grazie! - Non prenderla come un'offesa... è solo per il tuo look un po' dark... - Senti, Felicia, ma... io ti sto simpatico solo perché sono... chi sai tu? So per certo che, più o meno due anni fa, abbordasti anche Ben Reilly... - le ricorda. - Hai ragione, ma... sono l'unica al mondo a provare questo. La buon'anima di Gwen Stacy è sotto terra, Mary Jane ci sta ancora insieme... solo io so cosa significa perdere un ragazzo eccezionale come Peter. Davvero, non ti riprendi più! La relazione più seria e duratura che ho avuto dopo è stata con... Flash Thompson - abbassa lo sguardo triste. - Ti comprendo, più o meno... Dopo un mezzo minuto di imbarazzante silenzio, la donna ricomincia a parlare, cambiando totalmente discorso. - Sai, vorrei approfittare di averti nella mia agenzia per rilanciarla: investire un po' in pubblicità, rinnovarla... l'ultimo incarico interessante risale a mesi fa! [2] - Cosa hai intenzione di fare esattamente? - Espanderci, offrire un servizio unico... se assumessimo qualcun altro e ci specializzassimo in casi superumani? - E' un'idea, ma... hai qualcuno in mente o devi mettere un annuncio? - Non lo so... ho pensato a Jessica Drew, ma che io sappia ha stabilito la sua attività a Madripoor e dubito accetterebbe... - Perché non Madame Web, allora? Fino a qualche tempo fa lei e Jessica lavoravano insieme in questo campo, poi la nuova Donna Ragno ha minato la loro collaborazione. Del resto, un'ESPer non si butta via, in un'attività del genere.. - Mi confermi che adesso vede e cammina? - Assolutamente. - Allora potrebbe essere un'ottima idea... - Felicia si allontana e inizia a cercare l'elenco telefonico. |
2.
Cassandra Webb potrebbe essere
una delle persone più colpite dalla crisi infernale degli ultimi giorni. Ha
perso il suo collegamento mentale con sua nipote Charlotte, l'Avvoltoio le ha
rubato qualche anno di vita, lasciandola inconsciente per svariate ore e la sua
coinquilina si è dileguata con la sua roba. Unica traccia di lei, una busta con
dei soldi e poche righe:
Grazie dell'ospitalità,
questo è quanto ti devo. Mi dispiace non averti potuto salutare di persona ma
non avresti capito. Addio, Sharon
E' da quando la crisi è cessata che sta provando a contattare Charlotte
in ogni modo, invano... fino ad adesso. Sente una traccia e non perde tempo a
raccoglierla.
*Charlotte!*
*Nonna, che ci fai nella mia testa?!*, chiede la Donna Ragno, indispettita da
quell'invasione psichica. Per fortuna si trova nel suo letto.
*Ti cercavo... il legame psichico si era spezzato, e... ti sento confusa...*
*Lo credo bene, quando sono andata ad indagare per conto tuo ho trovato una
tizia che mi ha spedito su un altro mondo, dove ho passato la settimana più
assurda della mia vita...*
*Settimana? Qui sono passati poco più di tre giorni.*
*Boh, comunque torno qua e vedo che la città é un macello...*
*Già, è successo questo*, le visualizza nella mente un'idea degli ultimi
avvenimenti.
*Accidenti, che mi sono persa!*, si rende conto Charlotte.
*L'importante adesso è rinsaldare con i miei poteri la prigione del Re delle
Ombre...*
*Fai pure, tanto Farouk sta zitto e buono da un po'...*
*Questo dovrebbe metterti ancora più in allarme.*
*Perché? Magari si diverte dentro di me!*
*Lasciamo perdere... riguardati, piuttosto...*
*Non darmi consigli, grazie. Addio.*
Charlotte non ha dimenticato la soffiata che sua nonna fece alla polizia;
Cassandra sente che non gliel'ha ancora perdonata... vorrebbe cercare Sharon
Kane, ma adesso le sue facoltà telepatiche sono di nuovo vincolate dall'aiuto
che sta dando a sua nipote. Avrei dovuto farlo prima, si rimprovera. La
sua casa è sempre stata popolata negli ultimi tempi e si era abituata a
questo... adesso è di nuovo sola, ha paura di vedere ancora i fantasmi e
attende da un momento all'altro di veder spuntare uno di quei demoni che ha
dovuto affrontare nei giorni scorsi, pur esautorata dalle forze. Un vero
incubo... che rischia di trascinarla nella fobia. Nonostante le apparenze,
ho pur sempre ottant'anni, giustifica i suoi timori.
3.
Edward Brock è alquanto inquieto in questi giorni. Sono passate poche settimane
da quando aveva cominciato una nuova vita: si era lasciato alle spalle la sua
simbiosi con Venom, era stato assolto per i crimini commessi in quella veste e
aveva addirittura ottenuto il lavoro che ha sempre amato - giornalista. Questo,
finché pochi giorni fa il pianeta è impazzito, e lui con esso. Si è riunito al
simbionte alieno, ha sventato il definitivo ritorno sulla Terra dell'odiato
Carnage e ha usato metodi troppo duri contro le persone che aveva sorpreso a
fare uso di violenza durante la crisi. Adesso che è tutto finito, non sa che
fare. In verità, l'alieno è alquanto silente: l'Uomo Ragno ha distrutto la sua
volontà e gli studi fatti sulla sua pelle alla TriCorp gli hanno dato il colpo
di grazia. Ci vorrà tempo prima di farlo riprendere dallo shock e far tornare
dalle cenere il vecchio amico che conosceva... ma è sicuro di volerlo? Adesso,
l'Uomo Ragno sa che Venom è tornato e potrebbe non esserne contento. E potrebbe
non essere il solo.
Il senso di ragno scatta qualche secondo prima che il campanello del suo
modesto bilocale suoni.
Chi cazzo è adesso?, si chiede turbato, andando con non-chalance ad
aprire. Oh, no, che palle, pensa, quando vede...
- Salve, signor Brock... siamo gli agenti Connors e Phillips, dell'FBSA - dice il primo dei due, mostrando insieme
al suo collega il suo tesserino - possiamo entrare per farle qualche domanda?
- Prego, entrate - li invita ad accomodarsi, come se non avesse niente da
nascondere. Meglio fare buon viso a cattivo gioco. - Posso offrirvi
qualcosa?
- No, grazie, siamo in servizio - rifiuta Phillips, sedendosi su un consunto
divano nell'ingresso - sa perché siamo qui, signor Brock?
Cosa mi conviene rispondergli? - Non ne sono sicuro, agenti... ditemi
pure.
- Come dovrebbe sapere, l'entità simbiotica aliena classificata come
"Venom" è stata trafugata dalla TriCorp Pharmaceuticals. Abbiamo
qualche testimone che afferma di aver visto Venom in città, e in questo caso
intendo la simbiosi tra l'alieno e un umano. Ovviamente, Eddie - cambia
tono Connors - non ci sono prove che la coinvolgano, qualcun altro avrebbe
potuto liberare il simbionte e unirsi ad esso... ma capisci bene che dovevamo
interpellarti, no?
- Certo, certo... comunque io non c'entro niente - mette le mani in avanti
Brock.
- Mi dispiace, Eddie - dice Phillips, prendendo qualcosa dalla giacca interna
della tasca - dovresti seguirci senza fare storie. Questo apparecchio - mostra
ciò che ha preso, che sembra più che altro un cellulare per fare MMS - vibra, e vuol dire che rileva qualcosa di
anomalo nei parametri fisici del tuo corpo. C'è un plotone di agenti armati per
tutto l'edificio, quindi non fare scherzi.
- Siete folli - sentenzia Venom, mentre gli occhi diventano bianchi e grandi, e
qualcosa che sembra sangue raggrummito si spande in pochi secondi su tutto il
suo corpo da culturista.
- Fermo! - intimano i due agenti, puntandogli contro due pistole termosoniche.
Dozzine di filamenti alieni si propagano verso di loro... le armi sparano
raggi, ma il simbionte sembra esserne immune. I due non si accorgono nemmeno
delle protusioni che salgono su per i loro nasi, entrando in contatto con i
loro cervelli.
Un minuto dopo.
- Ecco a lei la copia del verbale, signor Brock - gli porge un foglio Phillips,
come se niente fosse.
- Ci scusi ancora se abbiamo dubitato della sua buona fede - si rammarica
Connors.
- Figuratevi... interpellatemi se ci sono novità - li accompagna alla porta,
congedandoli.
Una volta solo, Eddie Brock sorride. Amico mio... c'è qualcosa che può
fermarci? Ora dobbiamo tranquillizare un paio di persone... pensa,
disegnandosi un cappotto addosso e uscendo di casa.
4.
- Facciamola finita, Donna Ragno!
- Sono d’accordo… ma a modo mio!
A parlare, durante un intenso corpo a corpo a Battery Park, sono due vigilanti
della Grande Mela: l’aracnide Charlotte Witter e il misconosciuto Strongarm,
ragazzone biondo, ipertrofico e poco vulnerabile.
Charlotte è eccitata da questo scontro indetto a causa del Grande Gioco. Se è
andata a letto con Youngblood, l’ultima volta… perché non dovrebbe farlo con
questo ragazzo, che l'attrae ancora di più? Biondo, occhi azzurri e ben
piazzato, a dir poco. Peccato doverlo sconfiggere…si rammarica, mentre
evita l’ennesimo pugno dell’avversario, sotto gli occhi stupiti e impauriti
degli astanti, pochi curiosi così audaci da rimanere ad assistere.
Combatte quasi automaticamente: mai come in questi giorni la sua mente è
strabordante di pensieri. Da un lato il ricordo del suo recente soggiorno in un
altro universo - esperienza che turberebbe chiunque; dall'altro, il turbolento
rapporto con la sua giovane nonna... senza contare la curiosità di conoscere
l'identità del suo sponsor, che un'ora fa le ha mandato un SMS sul suo
cellulare per comunicarle luogo e ora del match. C'è che chi fa
palestra, "aerobica" e simili; Charlotte preferisce tenersi in forma
così. Ultimamente questo le serve più che mai: non riesce a capire perché, ma
aumenta sempre più di peso. Per ora la differenza è solo nella bilancia, ma...
chi può dirlo quando non sarà più presentabile in costume... o, peggio, nel
letto dei suoi facoltosi clienti?
- E' inutile, bello mio... i miei riflessi sono molto più veloci dei tuoi - si
concentra sulla battaglia e si compiace nel vedere il suo avversario sfiancarsi
- Forse è ora di usare davvero i miei assi nella manica, che ne dici?!
- Ho sconfitto Bloodshed, sconfiggerò anche te - cerca di convincersi il
ragazzo.
- Bloodchi?! Tesoro, io sono stata citata almeno tre volte sul Daily
Bugle... a differenza di voi due!
Ho aspettato anche troppo, pensa, mentre emette della ragnatela
psicorganica dai suoi polsi, intrappolando Strongarm e tirandolo a sé. Uno
sbuffo di neurotossine paralizzanti - retaggio della Tela Mortale - mette fine
alla partita.
- Cough! Cough! Ma cosa...?! - ramazza al suolo Armstrong.
- Scusami, ma mi stavo scocciando - si inginocchia per parlargli - Il mio
sponsor mi ha chiesto di protrarre il più possibile gli incontri, altrimenti
lui e i suoi amici non si divertono... - gli sfila un'inedita maschera dal
volto, innalzandola al cielo per mostrarla a misteriosi osservatori (telecamere
nascoste, probabilmente). - Tu vieni con me - si carica con facilità il ragazzo
sulla spalla e corre via con libidinose intenzioni.
5.
Ben Reilly è sotto stress. La sua ragazza Helen è sotto shock a causa dello
stupro che ha recentemente subito, la cui conseguenza più blanda è che non si
fa toccare nemmeno da lui... ciò lo sta facendo molto riflettere sul loro
rapporto. E' stato sgridato dai suoi superiori perché durante la crisi
infernale è sparito in più occasioni, a differenza di molti suoi colleghi che
hanno tenuto i nervi saldi. Per punizione, gli è stato affidato la maggior
parte dell'intenso carico burocratico connesso alla crisi, una sequela infinita
di verbali e rapporti su omicidi, atti di vandalismo e altro. Per di più,
sembra che molti abbiano giovato degli effetti della Cappa delle Ombre, facendo
qualcosa che non avrebbero avuto il coraggio di fare in un altro contesto;
invece lui non l'ha fatto, e sta rimediando adesso, con tutti i sensi di colpa
del caso. Innanzitutto, utilizzando i terminali della polizia ha finalmente
rintracciato il numero del cellulare di Janine, anche se continua a rimirarlo
lì, appuntato su un post-it. La chiamerà non appena troverà ciò che cerca
davvero: notizie riguardo... loro figlio. Gli viene un tuffo al cuore ogni
volta che ci pensa.
Sta dando fondo a tutti i trucchi di informatica che ha imparato dal buon (?)
vecchio Seward Trainer. Ricorda quasi con nostalgia le sue battaglie nel
cyberspazio. Ad ogni modo, si è accertato con quasi assoluta certezza che suo
figlio non è stato adottato e non è morto. Dove può essere finito, allora?
Le sue ricerche iniziano a sembrare vane, quando finalmente trova una
connessione... una sentenza di tribunale riguardo un caso di affidamento
straordinario... Sì, è lui!!!, si rende conto quando vede che tutti i
dettagli combaciano. Scorre freneticamente la pagina per saperne di più... e
quando prende coscienza del destino di suo figlio, la sua vista si annebbia a
causa dell'amara sorpresa.
- Reilly, procede bene il lavoro? - gli chiede alle spalle Paul Carlson. Grazie
ai suoi riflessi sovraumani, Ben ha abbassato istantaneamente la finestra
incriminata, lasciando spazio alla pagina di un verbale che avrebbe dovuto
finire di redigere. Si gira verso il suo superiore con la fronte imperlata di
sudore.
- Sissignore, grazie - cerca di liquidarlo, con un solo pensiero nella testa.
Deve chiamare Janine Godbe.
Adesso siamo nella redazione del San Francisco Herald, dove due promettenti
reporter stanno discutendo con quanta più cautela possibile di una delicata
questione.
- Se i tipografi del giornale non avessero scioperato, adesso il segreto di
Peter Parker e Ben Reilly sarebbe di dominio pubblico - dice Ken Ellis,
parlando della tentazione di diffondere la notizia durante l'Inferno - Meglio
così, devo ancora indagare sul misterioso passato di Reilly per rendere lo
scoop perfetto...
- Ken, mi fai paura, io... sono una professionista, ma non sono sicura che tu
abbia il diritto di---
- Ti rendi conto che il tuo ex è nella tua stessa città da non ricordo più
quanto e non vi siete ancora visti?! - le ricorda una sua mancanza, sia come
donna sia come collaboratrice al clamoroso servizio di cui stanno parlando.
- Lui sa sicuramente dai giornali che sono in città, evidentemente non vuole
parlarmi!
- Ovvio, mica è scemo! Tu conosci un suo segreto... e sa quello che vuoi e devi
fare: scoprirne altri.
- Non posso, Ken: io sono solo una fotografa, non spetta a me!
- Jessica - il giornalista la afferra per le spalle e la fissa negli occhi -
qua non si tratta di premio Pulitzer... qua si tratta di entrare nella storia!
E mi meraviglio che una del mestiere come te non ne abbia approfittato prima!
Se Jessica gli rivelasse che a suo tempo bruciò i negativi di Ben in costume da
Uomo Ragno, Ellis la strangolerebbe, senza bisogno di alcuna influenza
mistica... deve prendere tempo per cercare di arginare i pericoli di questa
situazione. Non può essere un caso che lei abbia trovato lavoro in quel
giornale... e non se la sente di ignorare i segnali del destino.
6.
La Regina Ragno è al culmine della felicità. In pochi giorni la sua vita ha
subito una piacevole ed inaspettata svolta: è tornata giovane, ha visto le sue
facoltà ragnesche intensificarsi e, anche grazie ad esse, ha preso il controllo
della Confraternita degli Eterni.
- Come avrete capito, i nostri intenti non sono dissimili, anzi - continua un
discorso già iniziato, diretto ai nuovi confratelli - entrambi desideriamo il
nostro benessere e sfruttare il Juvenator, la fonte di questo benessere. Voi
avevate intenzione di utilizzarlo per ricattare i governi del mondo... io
voglio utilizzarlo per due obiettivi: sbarazzarmi di miei vecchi nemici... e
sovvertire l'ordine mondiale imposto dagli Stati Uniti.
- Sharon, abbiamo accettato la tua scalata al potere come nostra leader
perché ci hai dimostrato le tue... capacità, in tutti i sensi - interviene un
distinto signore - ma non accetteremo di essere all'oscuro dei fini per cui
utilizzeremo le nostre risorse.
- Hai ragione, Sean, vi devo una spiegazione. Ho sentito parlare di un'altra
società segreta, conosciuta da alcuni come V Battalion...
- Un'altra?! - si stupisce Philip, l'uomo che ha portato la Regina Ragno in
seno all'organizzazione.
- Un'altra, sì, tra le dozzine già esistentui... è un altro segno della
decadenza dell'impero americano, a mio avviso. Comunque, il V Battalion
riunisce vecchi bacucchi, eroi della Seconda Guerra Mondiale, intenzionati a
regolare conti in sospeso da più di mezzo secolo. Io sono uno di quei conti in
sospeso.
- Come mai? - chiede qualcun altro. Nessuno ha intenzione di farsi soggiogare
completamente da questa donna.
- Ero una criminale di guerra, ho combattuto contro gli Invasori... perché odio
l'America. E il mio odio è cresciuto sempre più col passare degli anni, di pari
passo con l'influenza che questa nazione acquisiva sul resto del mondo. E dopo
l'11 Settembre... siamo giunti ad un punto di non ritorno: l'odio nutrito per
questo paese è diventato tangibile.
- Non vedo cosa c'entri questo con il V Battalion.
- Mi danno prevedibilmente la caccia... ma io so come trattarli: sono vecchi
come lo ero io fino a pochi giorni fa, e come lo eravate voi fino a qualche
mese fa. Guadagneremo un accordo di non-belligeranza regalando loro qualche
anno di vita.
- No, non possiamo inflazionare a questo modo il Juvenator!
- Potrebbero anche non accettare... e a quel punto li schiacceremo.
Dopodiché... sovvertire il governo degli Stati Uniti sarà la nostra maggiore
priorità - brillano gli occhi della Regina Ragno. Finalmente ho i mezzi per
vendicarti, Anthony.
7.
Quando entra nella redazione del New York Express, Eddie Brock non può fare a
meno di notare gli occhi immediatamente calamitati dalla sua vista.
Evidentemente tutti sanno che Venom è tornato e sospettano di lui. Il suo capo,
Paul Hamilton, ha chiesto espressamente di parlargli... e immagina bene di cosa
si tratti.
Salutati fugacemente i suoi colleghi, Brock bussa all'ufficio del caporedattore
e aspetta un "Avanti", che non tarda ad arrivare, nonostante Hamilton
sia al telefono con la sua donna, almeno a giudicare dal tono della sua voce.
- A stasera, Val - chiude la conversazione - Salve, Brock... si accomodi pure.
- Mi dica pure, signor Hamilton... - si siede Eddie, sicuro di sé.
- Non immagini il motivo per cui ti ho chiamato?
- Sì... immagino si tratti di questo - gli porge il verbale dell'FBSA. Paul lo
prende perplesso e lo legge velocemente. A quanto recita il rapporto, il
giornalista sembra pulito.
- Io... Brock, deve scusarmi, sono mortificato... non avrei dovuto...
- Non si preoccupi, signore: è del tutto comprensibile. Però, se permette...
vorrei fugare i dubbi di tutti - gli porge un altro foglio.
- Cos'è? - chiede Paul, dandogli una scorsa.
- Un pezzo su Venom... che, tra le altre cose, allontana i sospetti da me. So
che potrebbe non essere corretto, ma...
- No, no, anzi... i lettori devono sapere che l'FBSA ti ha trovato pulito... e
così partirà anche una caccia all'identità del nuovo Venom! Mi piace... chissà
se piacerà all'editore...
- Se non c'è altro, io andrei...
- Sì, non c'è altro... leggo meglio l'articolo e le farò sapere, ok?
- Grazie, signore - si scambiano una stretta di mano.
Eddie è estremamente soddisfatto. Deve solo decidere cosa fare della sua
seconda vita, adesso...
8.
Il campanello di casa Webb suona.
Chi diavolo è? Non aspetto nessun cliente..., si meraviglia, recandosi
alla porta.
- Chi è?
- Signora Webb, disturbiamo? - risponde una voce femminile - Io sono Felicia
Hardy, sono con un collega... vorrei farle una proposta di lavoro.
Una proposta? Sospettosa, Cassandra si concentra sulle sensazioni che i
due avventori emanano. Non sembrano cattivi, apre la porta.
- Prego, accomodatevi...
- Grazie... lui è Abel Fitzpatrick.
- Ci siamo già visti? - lo squadra perplessa la veggente, stringendogli la
mano.
- Chi lo sa... - elude una risposta precisa Kaine.
Una volta nel soggiorno, con tre tazze di caffé in mano, i tre iniziano a
parlare seriamente del motivo per cui sono venuti gli ospiti.
- Allora, di quale proposta si tratta?
- Ah, sì... ho saputo che la sua attuale attività le rende bene, però ci provo
comunque - premette Felicia - Io ho da anni un'agenzia investigativa,
"Cat's eye", non so se ne ha mai sentito parlare... e so che ne ha
avuta una anche lei fino a qualche tempo fa...
- Sì, più o meno...
- Bene, siccome sono in una fase di... ristrutturazione della mia attività, mi
chiedevo se lei fosse disponibile a lavorare con noi nella nostra agenzia.
- Io? Ma... come mai questa idea?
- Siamo sicuri che una donna della sua esperienza e delle sue capacità non
potrebbe che giovare a "Cat's eye". Certo, probabilmente guadagna
molto di più leggendo il futuro della gente...
Cassandra non sa cosa rispondere. Da un lato la Gatta Nera ha ragione:
attualmente non ha problemi di denaro, il suo lavoro è alquanto remunerativo.
Ma ci sono altri fattori da considerare: adesso che anche Sharon Kane se n'è
andata, è nuovamente sola, per l'ennesima volta; il suo lavoro, a lungo andare,
si sta dimostrando noioso, ripetitivo e, a volte, doloroso. Perché non
accettare?
Nel
prossimo episodio:
Le trame continuano: "Cat's eye"
raggiunge un assetto stabile e riceve il primo, inaspettato cliente; la Donna
Ragno continua ad essere immischiata nel Grande Gioco... e questa è solo la
punta dell'iceberg!
Note
Eccoci ad un cambio di impostazione della serie:
non più sotto-serie, ma un unicum che ci farà seguire le gesta dei
"tessiragnatele" contemporaneamente, constatando volta per volta il
via via maggiore coinvolgimento tra i vari personaggi. Spero di gestire al
meglio una testata del genere, e spero che il cambiamento sia gradito... tenete conto che questo è stato solo un
episodio di riscaldamento! Per la cronaca,
Strongarm è nato e apparso solo in una storyline d’appendice del Ragno Rosso,
pubblicata su “L’Uomo Ragno” 196-199, Marvel Italia.
[1]
Kaine è un omofono di Caine,
ossia "Caino" in inglese, e fa rima con pain, ossia
"dolore".
[2] Probabilmente si riferisce a "Lethal Honey"#3-4.